I sindaci del Sud si appellano a Mattarella per fermare l’autonomia differenziata di Calderoli che rischia di spaccare un paese già diviso.
In Italia persistono ancora profonde differenze tra Nord e Sud. Il nord è agevolato dallo Stato rispetto alle regioni del Sud, ed è un dato di fatto basta vedere i numeri. Ora con l’autonomia differenziata si rischia di creare una frattura insanabile nel paese. Su sanità, scuola e trasporti le risorse alle regioni del sud sono inferiori a quelle settentrionali. Per questo, in determinati settori il Sud rimane ancora indietro. Un concetto ribadito anche dal presidente della Repubblica Mattarella.
Nel suo discorso di fine anno il capo dello Stato ha portato nuovamente alla luce il divario tra nord e sud accentuato anche dalla pandemia a cui bisogna porre rimedio. Questo ha spinto molti sindaci del Sud, parte della rete Recovery Sud a scrivere un appello a Mattarella per sollecitare i partiti a fermare l’autonomia differenziata. I sindaci di oltre 400 comuni chiedono al presidente della Repubblica di spingere i partiti a ridurre il divario con il nord e non aumentarlo.
L’opposizione al progetto della Lega
La riforma di Calderoli porterebbe ad acuire le differenze dove il Sud è più debole come la Sanità, l’aspettativa di vita è inferiore al sud, o come le infrastrutture che sono inadeguate. Le differenze provocano ingiustizie e discriminazioni. Per questo il Sud chiede di intervenire per sanare questo profondo e secolare divario. Il progetto della Lega non solo è contrastata dalle regioni del Sud ma è visto con scetticismo anche da parte di Giorgia Meloni.
La senatrice M5S Castellone promette opposizione al progetto Calderoli “aumenterà diseguaglianze e dividere ancora di più il paese in un momento in cui aumentano le bollette e i cittadini non riescono ad andare avanti. Questo Governo si occupa di modificare la spazzacorrotti passando a una salva corrotti e di fare riforme che non servono al paese come quella dell’autonomia”.
